E' così che la trovano, in una fredda mattina di gennaio, la trovano morta ammazzata nel suo appartamento di via Tirolo, a Brindisi.Il corpo è di Fernanda Ricciardi, 84 anni portati con serenità e leggerezza, amava la vita ed era perfettamente autosufficiente e amata dai figli e, soprattutto i nipiti.
L'omicidio risale alla sera prima e l'assassino l'ha uccisa intenzionalmente, senza rubare alcunché.
Il quartiere e l'intera città sono increduli dinnzi a questo efferato delitto.Accanirsi su una povera nonnina con ben 94 coltellate ha una parvenza di diabolico.Ora per i figli di Fernanda viene il momento più difficile: dare la notizia ai nipoti, i quali adoravano la nonna, più difficile ancora sarà spiegarlo a Davide, nipote prediletto di nonna Fernanda, però Davide studia Giurisprudenza a Milano,anzi proprio quella mattina doveva dare un esame, quindi si ha tutto il tempo per prepararlo al tragico evento.
La sera il ragazzo viene avvertito della sciagura e si precipita a Brindisi, appresa la notizia, non è più lo stesso.Si chiude in casa e non intende ripartire per Milano, la morte della nonna l'ha colpito profondamente.
Ma gli investigatori che dicono? Niente.Sono passati ormai due mesi da quell mattina e l'inchiesta resta ferma lì, il caso si avvia a prendere la strada dell'archiviazione.Qualcosa è stato fatto, ad esempio mettere sotto controllo i telefoni dei familiari, scavare nel passato di Fernanda, ma niente, non si arriva da nessuna parte.
Però, quasi mentre stavano revocando il controllo sui telefoni dei parenti, alle orecchie dell'agente balza una frase che desta una cera perplessità:"A volte dentro di me c'è un mostro che colpisce e che non riesco a fermare".Questa frase viene riascoltata più volte.
Il telefono in questione è quello di Davide.Che parla con un'amica.Cosa avrà voluto dire?Di quale mostro parla? A cosa allude?Si procede ai controlli del caso, ma non è questa la pista da seguire.Davide è l'unico ad avere un alibi di ferro, era a Milano.Le studentesse con cui divide l'appartamento possono ranquillamente confermarlo.E poi è bastato controllare i tabulati telefonici con le chiamate della mamma, che lo chiama ogni sera.No, meglio non perdere tempo, l'assassino bisogna cercarlo altrove.
Ma, per scrupolo, tanto per fare, un'occhiata alla lista passeggeri dei voli Brindisi-Milano, il giorno del delitto, la si può sempre dare.
La soluzione sta in alto alla schermata in ordine alfabeto: sul volo AirOne delle 15.20 del 23 gennaio, c'era un posto riservato al sig.Antonelli Davide.Il nipote.
Proviamo una ricostruzione.Il pomeriggio del 22 gennaio, il ragazzo che studia Giurisprudenza a Milano, acquista un biglietto ferroviario per Brindisi e prenota un volo, sulla stessa tratta, destinazione inversa per il girno successivo.La sera è nel suo appartamento milanese, dove riceve la telefonata della mamma, poi dice alle coinquiline che uscirà, farà tardi e dormirà fuori.Invece va alla stazione e sale sul Milano-Brindisi della notte.Dopo un lunghissimo viaggio, arriva a Brindisi.
Il givane si dirige verso casa della amata nonna che gli vuole un gran bene, a cui vuole un gran bene.L'anziana donna sente suonare, strano, visto la tarda ora, ma aperta la porta la tensione si scioglie, che sorpresa pensa la nonna, il mio Davide è tornato e mi ha fatto questa bella improvvisata.Il sorriso felice di lei svanisce quando, Davide, dallo sguardo torvo e glaciale estrae il coltello.Negli occhi di Fernanda vi è un misto di orrore e incredulità.Il seguito è di 94 coltellate.Quindi il ragazzo, sporco di sangue, infila il giaccone e scappa in aeroporto a prendere il volo per Milano.Così alla sera riceverà la solita telefonata di mamma.Il giorno dopo, sosterrà il suo esame alla Bocconi e a sera riceverà la nefasta telefonata, che lui giocoforza già conosce.
A questo delitto non ci saranno mai una risposta, nemmeno Davide sà realmente perchè lo ha fatto, dice di ever sentito una voce interiore, e per questo ha massacrato la sua adorata nonnina.
Davide Antonelli viene dichiarato mentelmente instabile e ricoverato in un ospedale pschiatrico.
Finiscono così, la storia e la vita di Fernanda, uccisa dal suo nipote preferito, il quale ha messo a punto un piano perfetto, studiato nei minimi dettagli, e una lucidissima follia ha armato la su mano, tanto da infliggere al provato corpo della nonna novantaquattro coltellate, novantaquattro, più dei suoi anni.
domenica 23 gennaio 2011
venerdì 21 gennaio 2011
Qualunquemente e spessatamente al cinema con Albanese.

Cetto La Qualunque è un uomo politico senza un briciolo di testa, intelligenza ("senza-mente", per dirla al suo modo), l'unico suo interesse è: 'o pilo (parola che nel sud Italia sta a significare la vagina). Difatti il suo programma elettorale per sconfiggere il suo acerrimo rivale di sempre, De Santis, è tutto accentrato sull'aumento di pilo. "Più pilo per tutti!"
Ma Cetto La Qualunque è anche figura stilizzata dell'italiano medio moderno, l'uomo italiano che ad ogni passaggio di ragazza deve per forza di cosa (per dimostrare al branco la sua mascolinità, "branco", così si possono definire oggi i gruppi di amici") seguire con gli occhi i deretani e immaginarsi con i compagni di sordidi giochi il come poterli usare. E le donne che per tenersi vicini bestie maschie fanno ciò che loro vogliono con la presunzione di dire: lo faccio perché il corpo è mio e lo gestisco io.
Cetto La Qualunque è anche un personaggio plasmato su quella moda meridionale, ma da tempo anche settentrionale, e quindi tutta italiana, di dire che in fondo se la mafia esiste è cosa normale, è sempre esistita e si convive.... pensate se avessero pensato la stessa cosa i ricercatori oncologi a riguardo dei tumori.?
E' Cetto La Qualunque purtroppo un ritratto figurativo e realistico di questa Italia che va... va di sicuro... ma dove? Beh dove è facile prevederlo... come i gamberi ritorna indietro ai tempi dei cannibali e dei trogloditi, che giustamente pensavano, gesticolavano e si esprimevano come gli italiani moderni: Bunga-bunga.... t.v.b. Bunga-Bunga... culo... Bunga-Bunga... qui-qui.
E soprattutto per questi motivi, soprattutto per auto-analizzarci senza alcun pudore e abbozzanti preconcetti che bisognerebbe andare al cinema per vedere Qualunquemente, uno dei pochi film che ha, oggi, in questo paese il coraggio di dire le cose come stanno, perché prima di cambiarlo questo paese, bisogna pure che qualcuno incomincia rendersene conto di quanto schifo faccia!
giovedì 20 gennaio 2011
Un italiano sconfortato. Bunga Bunga, Zalone e Avetrana.
Salve mi presento, sono una persona italiana da circa 28 anni (ne ho altrettanti) che non riesce più ad uscire di casa perché prova molta vergogna per la condizione esistenziale (essere italiano) che lo mette in vero e proprio disagio, in uno stato confusionale che spesso alla mattina quando si sveglia gli fa dire allo specchio: "Vado via da questo schifo di nazione..."
Mentre in questi giorni imperversa in tutta la nazione il successo e l'eco dell'ultimo film di Checco Zalone (emblema, secondo me, di questa mia nazione involgarita dalla testa ai piedi) che batte in spettatori il capolavoro di Roberto Benigni, mentre non si fa che parlare altro di Bunga Bunga ministeriale di party del Papi con tette, culi e altri oggetti del genere che si possono trovare su di un unico oggetto quale la donna è secondo tre quarti della nazione.... mentre accade tutto questo muoio, tremendamente muore la mia identità di artista, di studente, di futuro lavoratore... muoio. Dove bisogna andare per stare più sereni, per non chiudere in un cassetto blindato i propri sogni da far realizzare.... dove trovare la libertà... Ma forse pure in Sudan, forse perché no in Iran... forse ovunque.
Rientrando nel mio senno penso però poi che in fondo non sono proprio questi i paesi dove la libertà regna sovrana e le donne non siano oggetti... però già il pensarlo per conto mio è stato grave. E' un fallimento governativo, parlamentare, non lo so, di certo l'Italia ha fallito in tutto. Difatti secondo una statistica europea, la nostra patria è indietro in tutto, due milioni e mezzo di ragazzi non studiano e non lavorano, meno di una persona su due legge un libro. Statistica che sembra affermare cruenta che i miei compatrioti (eufemismo) hanno messo da parte la cultura, il professionismo eregendo a totem un enorme fallo in base al quale valutano occasioni, speranze e futuro... un vero e proprio pensiero del cazzo. Così facendo l'Italia non può che non regredire, arenarsi, infangarsi con la sua putrida e schifosa gente.
Ma tranquilli sembrano rispondere i nostri politici, tanto c'è la storiella del Bunga Bunga, la storiella di Avetrana, il film di Zalone che vi fa da ninna nanna, vi calma, vi tiene buoni, sereni al calduccio delle vostre case, già le nostre case che non hanno più l'ICI, l'unico luogo dove si può restare, perché fuori non si puo' proprio più andare.... si è a disagio senza soldi, né speranze, tutto sale. Sale la benzina, i pedaggi, le assicurazioni, il mattone, la rabbia e la sfiducia, l'unica cosa che resta uguale da un po' di tempo, purtroppo è questo schifo d'Italia!
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L'ultimo TOTEM italiano. |
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Un party all'italiana. |
Ma tranquilli sembrano rispondere i nostri politici, tanto c'è la storiella del Bunga Bunga, la storiella di Avetrana, il film di Zalone che vi fa da ninna nanna, vi calma, vi tiene buoni, sereni al calduccio delle vostre case, già le nostre case che non hanno più l'ICI, l'unico luogo dove si può restare, perché fuori non si puo' proprio più andare.... si è a disagio senza soldi, né speranze, tutto sale. Sale la benzina, i pedaggi, le assicurazioni, il mattone, la rabbia e la sfiducia, l'unica cosa che resta uguale da un po' di tempo, purtroppo è questo schifo d'Italia!
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domenica 16 gennaio 2011
Renato, ucciso da 7000 SMS- Il delitto della domenica
I giornali e i notiziari locali, quella mattina del 6 febbraio 2003, aprono tutti con la stessa notizia: "l'operaio Renato Mascarin, 39, sposato, una figlia, è stato trovato morto davanti alla propria abitazione di Azzano Decimo, provincia di Pordenone, ucciso con un'arma da taglio".
Lo hanno rinvenuto i genitori che abitano nella stessa palazzina. Hanno sentito dei rumori, hanno sentito gridare nel prato e sono scesi immediatamente. Ma è troppo tardi. La scena che si presenta loro è raccapricciante: il loro adorato figlio è stato appena ammazzato. Ammazzato da chi? I poveri coniugi non hanno fatto in tempo a vedere l'assassino, soltanto le luci rosse di un'auto che sfrecciava via.
E' subito chiaro che si tratta di omicidio premeditato, perchè il killer cercava lui. Doveva averne studiato la vita, gli orari, le abitudini. Infatti Renato viene ucciso mentre stava andando a lavorare, alle cinque, come ogni mattina. La notizia subito crea sconcerto in paese. Renato era una brava persona, conosciuta e stimata da tutti, la moglie Patricia è impiegata in Municipio.
Si allertano gli ospedali della zona: la vittima si è difesa, quindi l'assassino potrebbe essersi ferito. Questa sembra essere la strada giusta, perchè l'indomani, un ragazzo di ventiquattro anni, si presenta al pronto soccorso accompagnato dalla madre, per farsi medicare una ferita alla mano dovuta ad un banale incidente domestico.
Alex è un ragazzo tranquillo, timido ed educato, impegnato nel sociale e nel volontariato, insomma fuori da ogni sospetto. Tutto qui, ed il ragazzo, dopo una semplice chiacchierata informale, può tornarsene a casa.
Però guardando bene c'è un aspetto che andrebbe approfondito. Si scopre che Alex svolge il suo lavoro da volontario al Comune di Azzano. Impiegato in ufficio, lo stesso dove lavora Patricia. Questo non vuol dire niente, ma quando i carabinieri vanno a casa del giovane e scoprono che sul salvaschermo del suo computer compare la gigantografia di Patricia, qualche serio dubbio cominicia a venire.
Ogni dubbio viene meno quando, in una sacca ben occultata, viene trovato un coltello da cucina, dei guanti di lattice e vestiti sporchi di sangue. Alex Mucignat viene arrestato con l'accusa di omicidio premeditato.
Ma la sorpresa salta fuori dai tabulati telefonici del cellulare del ragazzo. Infatti tra Alex e Patricia vi è una fitta corrispondenza d'amorosi sensi, tant'è vero che dall'aprile 2002 al febbraio corrente si sono scambiati oltre 7000 SMS. Ma Alex e Patricia non sono amanti, visto che quei messaggi sono di natura affettiva, sono ossessive dichiarazioni d'amore del giovane, insomma un'amore epistolare, pulito. Patricia risponde più volte che non ha intenzione di tradire suo marito, ma al tempo stesso mantiene con il ragazzo questa relazione "affettiva".
La notte del delitto Alex invia il seguente SMS "Noi non riusciamo più a parlare, perchè ora sono i nostri corpi che hanno bisogno di parlare". Risposta di Patricia "Io non voglio tradire mio marito in nessun modo, né con il corpo nè con la mente"
Questa storia si conclude con la condanna di Alex a 14 anni e otto mesi e Renato eliminato con quindici coltellate. Per cancellarne la memoria piena, come si fa con il cellulare.
Lo hanno rinvenuto i genitori che abitano nella stessa palazzina. Hanno sentito dei rumori, hanno sentito gridare nel prato e sono scesi immediatamente. Ma è troppo tardi. La scena che si presenta loro è raccapricciante: il loro adorato figlio è stato appena ammazzato. Ammazzato da chi? I poveri coniugi non hanno fatto in tempo a vedere l'assassino, soltanto le luci rosse di un'auto che sfrecciava via.
E' subito chiaro che si tratta di omicidio premeditato, perchè il killer cercava lui. Doveva averne studiato la vita, gli orari, le abitudini. Infatti Renato viene ucciso mentre stava andando a lavorare, alle cinque, come ogni mattina. La notizia subito crea sconcerto in paese. Renato era una brava persona, conosciuta e stimata da tutti, la moglie Patricia è impiegata in Municipio.
Si allertano gli ospedali della zona: la vittima si è difesa, quindi l'assassino potrebbe essersi ferito. Questa sembra essere la strada giusta, perchè l'indomani, un ragazzo di ventiquattro anni, si presenta al pronto soccorso accompagnato dalla madre, per farsi medicare una ferita alla mano dovuta ad un banale incidente domestico.

Però guardando bene c'è un aspetto che andrebbe approfondito. Si scopre che Alex svolge il suo lavoro da volontario al Comune di Azzano. Impiegato in ufficio, lo stesso dove lavora Patricia. Questo non vuol dire niente, ma quando i carabinieri vanno a casa del giovane e scoprono che sul salvaschermo del suo computer compare la gigantografia di Patricia, qualche serio dubbio cominicia a venire.
Ogni dubbio viene meno quando, in una sacca ben occultata, viene trovato un coltello da cucina, dei guanti di lattice e vestiti sporchi di sangue. Alex Mucignat viene arrestato con l'accusa di omicidio premeditato.
Ma la sorpresa salta fuori dai tabulati telefonici del cellulare del ragazzo. Infatti tra Alex e Patricia vi è una fitta corrispondenza d'amorosi sensi, tant'è vero che dall'aprile 2002 al febbraio corrente si sono scambiati oltre 7000 SMS. Ma Alex e Patricia non sono amanti, visto che quei messaggi sono di natura affettiva, sono ossessive dichiarazioni d'amore del giovane, insomma un'amore epistolare, pulito. Patricia risponde più volte che non ha intenzione di tradire suo marito, ma al tempo stesso mantiene con il ragazzo questa relazione "affettiva".
La notte del delitto Alex invia il seguente SMS "Noi non riusciamo più a parlare, perchè ora sono i nostri corpi che hanno bisogno di parlare". Risposta di Patricia "Io non voglio tradire mio marito in nessun modo, né con il corpo nè con la mente"
Questa storia si conclude con la condanna di Alex a 14 anni e otto mesi e Renato eliminato con quindici coltellate. Per cancellarne la memoria piena, come si fa con il cellulare.
giovedì 6 gennaio 2011
L'omicidio d'Avetrana diventa un vero business.
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Claudio Scazzi, Gianni Conversano |
Cosa c'entra lo star system italiano con il truce omicidio di Avetrana? Perchè in questo paese pure per fare beneficenza ci si deve rivolgere a Lele Mora, Fabrizio Corona & company? Le persone che comprano un calendario al solo scopo di fare della beneficenza lo farebbero anche se su quelle pagine ci fossero solo dei cani. Per queste ragioni ci viene da pensare che lo scopo per cui quelle belle faccine messe su quelle pagine del calendario sono solo un modo per mostrarsi e farsi della pubblicità. Un sottile gioco per sfruttare uno dei casi "televisivi" dell'anno, far parte di quella fiction andata in onda tra ottobre e novembre che ha reso famosi avvocati, giudici, carnefici e presunti presentatori.
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Presentazione cal endario |
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