martedì 14 dicembre 2010

Governo: dall'angoscia all'agonia e poi...

    Alla fine la spina non si è staccata resta in vita il IV governo Berlusconi. Lo si era già capito dalla digiuno di nicotina rotto dal presidente Fini che fuma travolto dall'alta tensione. La Camera ha confermato la fiducia al governo respingendo con 314 no e 311 sì le due mozioni presentate nei confronti del Presidente del Consiglio (per la prima volta due mozioni di sfiducia per un presidente, non era mai accaduto nella storia della repubblica italiana). Ce l'ha fatta tra energumeni sventolando il vessillo dell'Italia
Catia Polidori
 come fossero allo stadio e con urla da veri scaricatori di porto, ma a questo siamo abituati. La politica si sa è oramai un campionato di calcio con le sue partite la richiesta di fiducia ad un governo è un derby.

    Tutto come sempre avviene, sembrerebbe per sorpresa, ma poi di sorprese noce ne seono ben poche, se si scopre che Silavno Moffa non si presenta alla seconda chiama e la parlamentare Maria Grazia Siliquini, ex FLI, voto no alla mozione. Non c'è sorpresa che Mirko Tremaglia salutando con affetto Gianfranco Fini, va a votare sì alla sfiducia. E che Guzzanti scioglie le riserve votando sì anch'egli alla sfiducia. Si sapeva già ieri e, nemmeno il brivido che sembra regalare Catia Polidori (cugina del proprietario del CEPU) quando si appresta a votare la fiducia presta clamore, se non qualche scaramuccia tra Lega Nord e Fli.

Il vincitore (mutilato) Silvio Berlusconi
     Per la verità un pò strano questo voto di fiducia. Non si era mai visto che l'opposizione invece di chiedere a gran voce le elezioni anticipate chiedeva con fermezza di chiedere le dimissione e fare un governo bis, magari anche Berlusconi, evidentemente la paura era tanta da parte dell'opposizione andare alle urne. Cosa che invece proprio dal governo veniva presa in seria considerazione se le mozioni fossero passate.

     La cosa chiara, il fatto è che il governo ne esce gravemente ferito segnando il passo ad un'agonia che resta appesa ad un fil di voce dissidente. Basta che qualcuno spifferi venti di novità, chieda una qualunque cosa, il governo comincerebbe tremendamente a vacillare, l'esperienza insegna, soprattutto in Italia, insegna molto. Dunque il governo è in agonia, si cercano donatori politici che possano rinsavirlo in qualunque (o perlomeno in qualche) modo. Chi sarà dunque a staccare la spina? Dal governo certo non può esserci una decisione in tal senso , visto le precise (quasi) posizioni prese sull'eutanasia... L'Italia attende ho un morto o un risorto in buona salute in quanto la nostra situazione sociale e politica lo pretende....

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