La prima ricostruzione del delitto appare tanto ovvia quanto elementare: qualcuno l'ha notata alla Posta mentre ritirava la sua pensione e l'ha seguita fino a casa. D'altronde niente di più facile, visto che la signora Rosa, sola ed indifesa era donna assai minuta e con lievi problemi di sordità. Allora perchè un delitto così feroce? Perché ridurla in quel modo? Infatti dai primi rilievi si evince che Rosa è stata colpita con circa venti colpi al cranio inferti probabilmente con un martello.

Quindi il caso è chiuso? L'assassino è il muratore? Macchè, il muratore sembra non c'entri nulla. Anzi è stato proprio lui a dare l'allarme. Come da accordi, la mattina del primo marzo l'uomo si è recato a casa di Rosa, ma non l'ha trovata. Strano, beh sarà uscita un momento, torna dopo un'ora ma della signora ancora niente. Quindi fa rintracciare i figli di Rosa che vivono in paesi limitrofi, quando arrivano scoprono la macabra scena.
Il cerchio si stringe dopo un sopralluogo più accurato. L'assassino ha preso solo i soldi, non i gioielli che pure erano in vista. Poi che strana irruzione, passi per la recinzione tagliata, ma i vetri della finestra rotti lasciano perplessi gli investigatori. Perchè l'omicida non è arrivato dall'esterno, tagliando la recinzione: il vetro è rotto dall'interno, visto che le schegge sono solo fuori. Questo vuol dire che Rosa, la sera del 28 febbraio ha aperto la porta al suo assassino.
L'assassino è Luciano Pinna, 74 anni, vedovo da tre mesi. Rosa lo aveva conosciuto tempo prima alle Poste, in coda allo sportello, chiacchiera dopo chiacchiera, visita dopo visita, Rosa e Luciano avevano deciso, dopo i loro rispettivi lutti, di farsi un nuovo regalo nella vita, volevano farsi compagnia, volevano ancora nuove emozioni, nonostante l'età.
Ricostruiamo la storia. Rosa quella sera aveva freddo, ma era contenta, perchè da poco qualcuno le scaldava il cuore, di nuovo, sensazioni che ormai sembravano appartenere a tempi remoti. Luciano era lì dal primo pomeriggio e ormai s'erano fatte le dieci di sera, si volevano davvero bene.
Ma secondo Luciano, lei aveva l'idea fissa del matrimonio, voleva regolarizzare il rapporto, perchè si aveva una certa età, ma anche perchè il paese mormora. Ma lui non era pronto al momento, vuoi per l'età, vuoi la sua recente vedovanza, voleva aspettere almeno un anno, il tempo di elaborare il lutto e mettere a tacere le male lingue. Ma dopo l'ennesimo rifiuto, Rosa è andata in escandescenze, prendendo ad insultare anche la defunta moglie di Luciano, scatenando la rabbia di quest'ultimo. Così accecato dalla rabbia, la colpisce più volte e l'ha porta sul letto. Solo dopo, quando la rabbia cede il passo alla razionalità, Luciano capisce cosa ha fatto e per <salvare> la situazione inscena la rapina, rompendo il vetro e tagliando la rete.
Luciano Pinna viene condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione e Rosa non sarà più scaldata nè dal camino nè da un nuovo amore, il suo cuore non arde più.
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