venerdì 17 dicembre 2010

Ue e Lega bocciano il marchio di qualità della pizza. I pizzaioli in rivolta.

    L'Ue boccia il marchio di qualità della pizza napoletana. Pare che decisivi per questa decisione siano stati alcuni deputati della Lega Nord che non hanno mia speso una parola a favore del marchi "italico" di qualità. Beh si chiama Lega Nord non per nulla. Sono queste le decisioni che fanno della Lega, a nostro parere un partito poco serio.
    
     Ci può piacere quando la Lega difende il suo territorio grazie alle loro rinomate radici immesse nel suolo settentrionale. Ma ciò che davvero non si può permettere di fare è discreditare le poche (per il Carrocio) eccezioni positive del meridione a favore, a vantaggio, se non di altri territorio addirittura di interi paesi. Difatto il fatto che la pizza non ha più il marchio di qualità (napoletano) è un vantaggio per tutte le altre nazioni che un po' si sentivano discreditate di un patrimonio culinario troppo importante per essere ridotto alla sola zona partenopea.

    I pizzaioli napoletani sono listati a lutto e minacciano, una sorta di "Marcia su Roma" pacifica per reclamare un'ingiustizia politica ma soprattutto sociale, praticamente. Un'ingiustizia che ci pare perpetrata non solo al popolo napoletano ma all'Italia tutta, anche dal Rubicone in sù. Perché se si festeggia con tanto di foto esaltanti il Mc Italy del Mc Donalds è grottesco che la pizza (veracemente napoletana) dev'essere accantonata come una qualsiasi cosa venuta da un qualsiasi mondo in una qualsiasi era non precisata.
    Diciamo questo, prendiamo una posizione precisa, perchè la vera pizza è quella cu' 'a pummarola 'a coppa... e niente cchiù!

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