domenica 7 novembre 2010

Il delitto della domenica

Si apre oggi con questa pagina una nuova rubrica, "il delitto della domenica", con lo scopo di affrontare, o meglio, raccontare di settimana in settimana, tutti quei casi di cronaca nera che, loro malgrado, non hanno avuto le prime pagine dei giornali, non hanno avuto nessuna eco mediatica come accade ora (col caso ad esempio di Sarah Scazzi), ma, solo qualche trafiletto nella nera di un qualche quotidiano locale. Queste sono storie conosciute solo agli  addetti ai lavori o agli appassionati del genere (chi scrive), sono gialli (risolti) nascosti nell'Italia di tutti i giorni e saranno raccontati così come sono accaduti, attenendomi alle fonti ufficiali (facilmente consultabili) e, soprattutto, senza commento personale alcuno.

IL GIALLO DELLA VECCHIA FARMACISTA
Siamo a Cagliari nel 2004, precisamente il 12 di agosto, quando Pierina Tola, 80 anni, farmacista in pensione, viene trovata assassinata nel suo appartamento dal figlio Vittorio.
    Vittorio, figlio di Pierina, è in vacanza a Villasimius, ma con la madre è in contatto telefonico quotidiano, quando deve rientrare in città perchè allarmato da un vicino della signora, che dice di non vedere Pierina dal giorno precedente. Tornato a casa, la visione che si presenta a Vittorio è da brividi. La signora è a terra, vicino all'ingresso: la sua testa, deposta in una bacinella, è adagiata su di un cuscino di sangue rappreso. L'anziana donna, minuta ed inerme, è stata colpita violentemente più volte, e infine uccisa, con un'arma tagliente. Un coltello? Un'accetta? Per gli inquirenti è un vero e proprio grattacapo, dato che è tutto così surreale, sia l'eccessiva violenza con cui è stata uccisa la pensionata, sia la messinscena della casa, un vero caos con tutti i cassetti a soqquadro ed i mobili distrutti.


Ed è qui che comincia il giallo. Chi può aver ucciso la povera signora Pierina? Quale il movente?
    In un primo momento azzardano ad una rapina finita male, ma gli investigatori subito scartano questa ipotesi, dato che in casa vi erano ancora molti dei gioielli che Pierina possedeva. Alcuni vicini ipotizzano anche una disputa edilizia, ovvero si vociferava che la donna fosse stata obbligata a vendere alcuni suoi terreni per costruire un complesso turistico, ma anche questa ipotesi si rivelerà del tutto infondata.
Altro particolare a togliere il sonno agli inquirenti è la risaputa diffidenza che la signora Pierina aveva verso gli sconosciuti. Ella, a detta dei vicini, non apriva la porta a nessuno, e se capitava che alla sua porta si presentava un estraneo, la signora fingeva di non essere in casa anzichè aprire. Quindi ad ammazzare in modo così cruento la signora Pierina, deve essere per forza qualcuno di cui lei aveva fiducia, infatti è stata trovata morta all'ingresso, quindi è lei che ha aperto, ignara, la porta all'assassino.
    Non ci sono ombre nemmeno sul passato della signora Pierina, in passato stimata e conosciuta farmacista, e al momento la sua vita era del tutto tranquilla, in buona salute, le giornate scandite dai soliti ritmi, sveglia presto la mattina, fare la spesa, il riposino quotidiano e la sera, specie in estate, una passeggiatina nella speranza di trovare un po' d'aria fresca.
    Sulla scena del crimine non vengono trovate impronte, segno che l'omicida indossava dei guanti, quindi si tratta di omicidio premeditato. Sulla porta d'ingresso viene trovata un'impronta. Si tratta di impronta di pollice sinistro, ma l'archivio informatico dei segnalati non ha fornito risultati. E si torna a pensare alla rapina simulata: possibile che un ladro uccida in quel modo solo per una collana d'oro?
   
Nel frattempo è passato più di un mese, ma "Il giallo della farmacista" resta. A questo punto gli inquirenti tentano la pista della droga, nel senso che, solo un tossico, in preda ad una forte crisi d'astinenza, può arrivare ad uccidere in quel modo. Allora si prova di nuovo con quel pollice sinistro, perchè l'archivio delle impronte viene aggiornato di continuo, non si sa mai dovesse uscire qualcosa.
Ecco, hanno fatto centro: l'impronta compare nel video ed appartiene ad una persona di 28 anni. Si chiama Gianluca Marroccu, due giorni prima, a Cagliari, ha aggredito un uomo per questioni di droga ed è stato identificato. Solo che, quando l'impronta era stata identificata ad agosto, la sua impronta non era stata ancora inserita.
   Dopo due giorni, durante i quali ha fornito spiegazioni poco convincenti, Marroccu, confessa. Ha ucciso lui l'anziana donna. Cercava i soldi per la coca ed è andato a colpo sicuro perchè, essendo lui studente in ingegneria, aveva abitato per un periodo nell'appartamento sopra la signora Pierina. Quindi conosceva la vittima e le sue abitudini.
   In dicembre Marroccu coinvolge, in qualità di complice, anche un suo amico, ma questa dichiarazione non ha trovato riscontro.

"Il giallo della farmacista" si conclude con la condanna, in primo grado, di Gianluca Marroccu a 30 anni di carcere, e la signora Pierina, la farmacista, 80 anni, assassinata per poche decine di euro, poche decine di euro, ovvero il prezzo di una sniffata.

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