Oggi fanno giusto trent'anni dal terremoto dell'Irpinia. Un sisma che causò 2.914 morti e 8.848 feriti.
Sisma del 23 Novembre 1980 in Campania e Basilicata |
Il disastro sconvolse l'intera nazione e, malgrado molte furono le gare di solidarietà, i soccorsi arrivarono con grave ritardo. All'ora non c'era la Protezione Civile e i poveri Vigili del fuoco locali si trovarono davanti ad un'Apocalisse inaspettata.
Oggi se si va nei comuni maggiormente colpiti da quella forte scossa (magnitudo momento 6,9), Lioni (AV), Sant'Angelo dei Lombardi (AV), Laviano (SA) si trovano ancora delle casettine di legno malconce e dei container funzionanti come case. O ancora paesi come Balvano (PZ) completamente fantasma.
Il Titolo in prima pagina de IL MATTINO del 24 Novembre |
Il nostro pensiero va a quelle persone che hanno perso oramai la speranza di riacquisire la dignità di una porpria casa, vera. Persone che non per loro scelta si son dovute inventare una vita da zingari, da Rom, pur, precisiamo, non volendo.
Ricordando quella sciagura su cui tutti all'epoca guadagnarono in proventi economici, in special modo, ovviamente la camorra che sciacallò sui finanziamenti destinati ai terremotati, in primis senza tetto che, senza quel tetto son rimasti fino ad adesso e non si sa se mai lo vedranno mai un tetto. Parecchie famiglie rimasero senza case perchè alcuni, approfittandosene se ne accaparrò due o tre per se stesso.
Lo Stato, assentissimo, asseriva con tacito assenso a questa ingiustizia. Lo Stato, assentissimo, non intervenne immediatamente, anche perchè non si rese conto subito della gravità dell'evento. Quello Stato, assentissimo, seppur il Presidente Pertini esortò con gran voce tutte le forze pubbliche e non ad intervenire, rimase completamente inerme nelle prime ore, in cui decini di vite potevano ancora essere salvate.Forse se si pensasse a volte a questa tragedia, magari tutte le richieste, che sottolineamo sono lecite, dei cittadini aquilani sarebbero espresse con più moderazione anche per rispetto a chi ha perso anche la voce, insieme alla speranza, di ottenere giustizia sociale oltre che una vera e propria casa. Quella che hanno ottenuto la maggior parte dei terromatati aquilani.
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Funerali di Stato del Terremoto dell'Aquila 2009 |
Il centro dell'Aquila va ricostruito, assolutamente, ma il primo passo, mettere un tetto su ogni testa lasciata scoperta dal terremoto del 9 Aprile 2009, è già un miracolo in questo Paese, un impegno che non può essere sottaciuto perché si peccherebbe in presunzione.
In questo giorno, triste per chi ha vissuto quel periodo in Campania, specie nelle provincie di Salerno ed Avellino oltre che nella provincia lucana di Potenza. In questi giorni in cui ci sono manifestazioni che chiedono la ricostruzione dell'Aquila, vogliamo esprimere solidarietà a quella terra che scossa dal terremoto per motivi naturali, sedotta dalla malavita per scopi economici, e rimasta senza alcun moto per la negligenza politica.
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