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Schola Armatorum, Pompei |
Noi sentiamo profondamente il bisogno di sposare le dichiarazioni del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Quello che e' accaduto a Pompei dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l'Italia. E chi ha da dare delle spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al piu' presto e senza ipocrisie".
Già, non si sottragga il manovratore di tale sciagura che ha radici profonde, radici tagliate dalle scuole che oramai, sconfortate, propinano nei nuovi cervelli di adolescenti in cerca di marmitte per i loro mezzi da truccare o discoteche in cui potersi sballare. Il sindaco dichiara che era un crollo annunciato. Ma questi annunci, ci chiediamo, perché si fanno sempre all'indomani della notizia, della sciagura.
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Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica |
Qualcuno più maligno potrebbe impostare, il crollo della Scuola dei Gladiatori di Pompei come icona dei continui tagli alla cultura, senza pensare che l'unica cosa che l'Italia ha da secoli è la cultura. L'Italia per il mondo è conosciuta per questo. Invece si vuole continuamente prestare attenzione alla nostra economia al centro di tutta l'agenda governativa. Si pensa alle aziende, all'industrie con il risultato, pressoché deludente, di una continua emigrazione delle più importanti aziende italiane all'estero. Si aggiunga l'esterofilia italiana che fa sì che si accettino aziende estere che giorno dopo giorno soppiantano le nostre... e ce ne beiamo, spesso.
Bisognerebbe chiedersi: L'Italia è più rappresentabile da un Marco Aurelio o da una fabbrica di Legnano? Beh la risposta ai lettori. Intanto dopo l'immondizia, aggiungiamo al tassello "Italia" un'altra vergogna. In attesa di, chissà quali, altre novità: Il crollo del Colosseo?
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